✅ Dipendenti, collaboratori, fornitori e persino ex lavoratori possono fare segnalazioni di whistleblowing proteggendo legalità e trasparenza aziendale.
La segnalazione di whistleblowing in azienda può essere effettuata da qualsiasi dipendente, collaboratore, consulente o soggetto che entra in relazione con l’organizzazione e che venga a conoscenza di illeciti o comportamenti scorretti all’interno dell’azienda stessa. In base alla normativa vigente, il whistleblower può dunque essere sia una persona interna sia un soggetto esterno che ha un interesse diretto o indiretto alla tutela degli interessi dell’azienda o della collettività.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio chi ha il diritto di effettuare una segnalazione di whistleblowing, quali sono i presupposti per poterlo fare e quali tipologie di comportamenti possono essere oggetto di segnalazione. Illustreremo inoltre le modalità operative previste per la tutela del segnalante, con riferimento alle norme italiane e agli standard internazionali in materia di tutela del whistleblower, per garantire che ogni segnalazione venga gestita in modo sicuro, confidenziale e privo di ritorsioni.
Chi può effettuare una segnalazione di whistleblowing?
La legge italiana, in particolare con riferimento al Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101, prevede che possono presentare segnalazioni di whistleblowing:
- Dipendenti e lavoratori subordinati dell’azienda, indipendentemente dalla posizione ricoperta.
- Collaboratori esterni, come consulenti, fornitori o appaltatori che operano in stretto rapporto con l’azienda.
- Ex dipendenti o ex collaboratori che siano venuti a conoscenza di fatti illeciti durante il periodo di lavoro.
- Altri soggetti che, in virtù di una relazione con l’azienda, abbiano osservato o subito violazioni di norme di legge o regolamenti interni.
Quali tipi di segnalazioni possono essere fatte?
Le segnalazioni possono riguardare diversi tipi di illeciti o comportamenti scorretti, quali:
- Frode, corruzione o malversazioni finanziarie.
- Violazioni di norme sulla sicurezza sul lavoro.
- Discriminazioni o molestie sul luogo di lavoro.
- Atti di concussione o abuso d’ufficio.
- Qualsiasi comportamento che violi la normativa vigente o i codici interni dell’azienda.
Tutele per chi effettua la segnalazione
Ai whistleblower sono garantite tutele specifiche contro ogni forma di ritorsione o discriminazione, come previsto dalla legge. Le principali misure di garanzia includono:
- Anonimato o riservatezza assoluta della persona che effettua la segnalazione.
- Divieto di azioni disciplinari o di demansionamento nei confronti del segnalante.
- Protezione legale in caso di controversie sorte a seguito della segnalazione.
Modalità operative per effettuare una segnalazione
Le aziende sono tenute a predisporre canali dedicati e semplici per la ricezione delle segnalazioni, come ad esempio:
- Piattaforme digitali sicure e riservate
- Email dedicate con protocolli di sicurezza
- Linee telefoniche interne anonimizzate
Questi strumenti devono garantire la tutela della privacy e la possibilità di una gestione efficace delle segnalazioni.
Requisiti e Categorie di Lavoratori Ammessi alla Segnalazione
Nel contesto del whistleblowing aziendale, è fondamentale comprendere chi può effettuare una segnalazione. Non tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti e doveri, e le normative vigenti delineano con precisione le categorie di lavoratori che possono esercitare questo importante strumento di tutela e trasparenza.
I Requisiti Fondamentali per Effettuare una Segnalazione
Per poter presentare una segnalazione di whistleblowing, il soggetto deve:
- Essere un dipendente o collaboratore dell’azienda, o comunque avere un rapporto lavorativo diretto o indiretto;
- Agire con il buon intento di denunciare un comportamento illecito, evitando segnalazioni infondate o strumentali;
- Avere una conoscenza diretta o documentata delle irregolarità o violazioni che intende denunciare.
Le Categorie di Lavoratori Ammesse
Le categorie di soggetti legittimati a effettuare whistleblowing includono:
- Dipendenti a tempo indeterminato e determinato: il gruppo più ampio con diritto alla segnalazione, incluse le varie posizioni, da collaboratori operativi a figure dirigenziali;
- Collaboratori esterni e consulenti: anche se non assunti a tempo indeterminato, possono segnalare comportamenti illeciti riscontrati durante la collaborazione;
- Apprendisti e stagisti: purché la segnalazione riguardi situazioni direttamente conosciute durante il periodo di lavoro;
- Lavoratori a progetto e freelance: riconosciuti soprattutto in aziende con reset normativi più avanzati, devono però dimostrare una relazione lavorativa concreta;
- Ex dipendenti: in alcuni casi previsti dalla legge, se la segnalazione riguarda fatti accaduti durante il loro rapporto di lavoro.
Esempio Pratico
Immaginiamo che una consulente esterna noti irregolarità nella gestione finanziaria durante un progetto aziendale. Anche se non assume un ruolo diretto nell’organizzazione interna, ha diritto a effettuare una segnalazione tramite i canali interni dedicati al whistleblowing, tutelata dalla legge contro eventuali ritorsioni.
Consigli Pratici per Effettuare una Segnalazione Corretta
- Documentare accuratamente le evidenze, perché segnalazioni robuste rafforzano l’efficacia e riducono i rischi di contestazioni;
- Utilizzare i canali ufficiali predisposti dall’azienda per garantire la protezione e il rispetto della privacy;
- Adottare un approccio etico, evitando accuse gratuite o divulgazioni improprie che potrebbero danneggiare la propria posizione o l’ambiente aziendale.
Tabella riassuntiva delle categorie ammesse al whistleblowing
| Categoria Lavoratori | Requisiti Principali | Possibilità di Segnalazione |
|---|---|---|
| Dipendenti (tempo indeterminato/determinato) | Rapporto di lavoro attivo | Completa |
| Collaboratori esterni e consulenti | Collaborazione documentata | Completa |
| Apprendisti e stagisti | Presenza attiva durante il fatto | Completa |
| Lavoratori a progetto e freelance | Relazione lavorativa concreta | Limitata, ma riconosciuta |
| Ex dipendenti | Segnalazioni su fatti passati | Limitata |
Domande frequenti
Chi è considerato un whistleblower in azienda?
Il whistleblower è un dipendente, collaboratore o soggetto collegato all’azienda che segnala comportamenti illeciti o irregolarità all’interno dell’organizzazione.
Possono fare segnalazioni anche i collaboratori esterni?
Sì, anche collaboratori esterni, consulenti o fornitori possono effettuare segnalazioni se vengono a conoscenza di condotte illecite nell’azienda.
Le segnalazioni possono essere anonime?
Sì, la legge tutela la possibilità di effettuare segnalazioni anonime per proteggere l’identità del segnalante.
Che tipo di violazioni si possono segnalare?
Si possono segnalare violazioni di leggi, regolamenti, norme aziendali, o comportamenti contrari all’etica e alla compliance aziendale.
Ci sono tutele per chi fa una segnalazione?
Sì, la normativa prevede misure di protezione contro ritorsioni, licenziamenti o discriminazioni per chi effettua la segnalazione in buona fede.
| Categoria di Segnalante | Diritti e Protezioni | Tipi di Violazioni Segnalabili |
|---|---|---|
| Dipendenti | Protezione da ritorsioni e anonimato | Illeciti penali, frodi, violazioni normative |
| Collaboratori esterni | Accesso alle stesse tutele del personale interno | Irregolarità contrattuali, comportamenti scorretti |
| Fornitori/Consulenti | Anonimato e protezione legale | Comportamenti non etici, pratiche anticorrette |
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