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Quanti ETF conviene avere in portafoglio per una buona diversificazione

Per una diversificazione solida e intelligente, bastano 3-5 ETF selezionati tra mercati azionari, obbligazionari e tematici globali.

Per ottenere una buona diversificazione nel portafoglio, generalmente bastano 3-5 ETF ben selezionati. Questi ETF devono coprire differenti aree geografiche, settori e classi di attività (ad esempio azioni, obbligazioni, materie prime). Avere troppi ETF può aumentare inutilmente i costi di gestione e complicare il controllo del portafoglio, mentre averne troppo pochi rischia di ridurre i benefici della diversificazione.

In questo articolo approfondiremo quali sono i criteri fondamentali per scegliere gli ETF più adatti a diversificare efficacemente il portafoglio, spiegando come bilanciare la copertura geografica, settoriale e di asset class. Forniremo inoltre esempi pratici di combinazioni di ETF consigliate per diversi profili di rischio e di investimento.

Perché servono più ETF per una diversificazione efficace

La diversificazione funziona quando si combinano strumenti finanziari che reagiscono in modo differente ai fattori di mercato. Un singolo ETF, anche se ben strutturato, può essere limitato a un solo mercato o settore. Perciò, associando più ETF, si distribuisce il rischio e si sfruttano diverse opportunità di crescita o protezione.

Numero ideale di ETF

  • 3-5 ETF sono sufficienti per coprire azioni globali, obbligazioni e magari qualche settore specifico.
  • Oltre a questo numero, i costi di commissioni e gestione tendono a salire senza corrispondenti benefici significativi in termini di rischi ridotti.
  • Se si includono troppe posizioni, diventa poi più complesso ribilanciare e monitorare il portafoglio.

Tipologie di ETF da considerare

  1. Azionario Globale: amplia l’esposizione a grandi aziende di tutto il mondo.
  2. Obbligazionario Governativo o Corporate: per stabilità e reddito fisso.
  3. ETF su mercati emergenti: per maggiore potenziale di crescita, ma con più volatilità.
  4. ETF settoriali o tematici: opzionali, se si ha convinzione su specifici temi di investimento.

Numero ottimale di ETF per mitigare i rischi e massimizzare la diversificazione

Quando si parla di investimenti e in particolare di ETF, uno degli aspetti più delicati è trovare il numero ideale di fondi per ottenere una diversificazione efficace senza cadere nella trappola della sovrapposizione o della complessità eccessiva.

Perché la diversificazione è fondamentale

La diversificazione è il principio cardine per mitigare i rischi specifici e sistemici nel portafoglio. Investire in un singolo ETF può offrire già un’ampia esposizione, ma una combinazione di ETF di diverse nature, settori e aree geografiche può significativamente ampliare il raggio di azione e ridurre la volatilità complessiva.

Quanti ETF conviene avere per una buona diversificazione?

Secondo numerosi studi, tra i quali si evidenzia una ricerca di Morningstar del 2022, il numero ottimale di ETF per bilanciare la diversificazione e la gestione efficiente è generalmente tra 3 e 7. Questo range:

  • Consente un’esposizione ampia e variegata su azioni, obbligazioni e altre asset class.
  • Evita la troppa complessità nella gestione quotidiana del portafoglio.
  • Minimizza le duplicità in settori o aree geografiche.

Esempio pratico di portafoglio diversificato con 5 ETF

ETFTipoTarget GeograficoMotivazione
ETF Azionario GlobaleAzionarioMercati Sviluppati e EmergentiEsposizione ampia a società di grandi dimensioni in tutto il mondo
ETF Obbligazionario GovernativoObbligazionarioMercati SviluppatiStabilità e riduzione della volatilità
ETF Settore TecnologiaAzionario SettorialeGlobaleAccesso a un settore in forte crescita e innovazione
ETF ImmobiliareREITGlobaleDiversificazione con asset immobiliari e reddito da dividendi
ETF Mercati EmergentiAzionarioPaesi in via di sviluppoPotenziale crescita futura con rischio maggiore

Consigli pratici per gestire il numero di ETF

  1. Analizza la composizione degli ETF: Evita la sovrapposizione e scegli fondi complementari.
  2. Bilancia il rischio: Combina ETF più stabili con quelli a più alto potenziale di crescita.
  3. Monitoraggio periodico: Ribilancia il portafoglio in base all’andamento dei mercati e alle tue esigenze.
  4. Occhio ai costi: Considera TER e commissioni per mantenere bassi i costi complessivi.

In sintesi, puntare su un numero troppo basso di ETF potrebbe limitare la diversificazione, mentre eccedere potrebbe complicare la gestione senza aggiungere valore effettivo. La magia sta nel trovare il giusto equilibrio che si adatti al tuo profilo di rischio e alla tua strategia finanziaria.

Domande frequenti

Cos’è un ETF?

Un ETF (Exchange Traded Fund) è un fondo d’investimento che replica un indice di mercato, consentendo di investire in modo diversificato a basso costo.

Quanti ETF servono per una buona diversificazione?

In genere, tra 3 e 5 ETF ben scelti possono garantire una buona diversificazione geografica e settoriale, evitando sovrapposizioni.

Quali criteri usare per scegliere gli ETF?

È importante considerare la diversificazione, i costi (TER), la liquidità e la replicazione (fisica o sintetica).

Conviene investire in molti ETF diversi?

Un numero eccessivo di ETF può aumentare la complessità e i costi senza apportare benefici significativi alla diversificazione.

Come bilanciare il portafoglio ETF?

Si consiglia di bilanciare in base a obiettivi personali, età, tolleranza al rischio e orizzonte temporale.

Numero di ETFObiettivoVantaggiSvantaggi
1-2Investimento sempliceBassi costi, facile gestioneScarsa diversificazione geografica/settoriale
3-5Diversificazione bilanciataBuona copertura di aree e settori variCosti moderati, più complesso da gestire
6+Massima diversificazioneCopertura ampia di mercatiCosti elevati, rischio di sovrapposizione

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